Attività solidali e culturali "La Centenaria" | Nobile Contrada dell'Oca

Nobile contrada dell'Oca

Attività solidali e culturali “La Centenaria”

Ruolo, compiti e composizione

Ruolo e Mansioni

La Commissione attività Solidali e Culturali “La Centenaria” , così denominata in ricordo del più antico sodalizio femminile delle Contrade di Siena, la cui attività è cessata nel Gennaio del 2014, è coordinata dal Provicario alle Pubbliche Relazioni.

Ha le seguenti attribuzioni:

  • Promuove attività solidali sia per i contradaioli, sia partecipando ad iniziative organizzate dalle altre Contrade;
  • Intrattiene rapporti con il Gruppo Donatori di Sangue e Midollo Osseo della Nobile Contrada dell’Oca;
  • Cura e promuove attività culturali e manifestazioni collegate atte a valorizzare il patrimonio storico e culturale del nostro Rione in collaborazione con il ProVicario ai beni culturali;
  • Gestisce i rapporti con gruppi e associazioni simili delle altre Contrade.

La commissione

  • Antonella Dani
  • Beatrice Burri
  • Diletta Boschi
  • Bianca Vannoni
  • Caterina Mazzoni
  • Francesca Baccinetti
  • Michela Traversi
  • Chiara Laurentini
  • Giulia Mignarri
  • Giulia Mazzoni
  • Sabrina Pierini
  • Tristana Valli
  • Marco Morselli
  • Ilaria Bruni
  • Martina Cresti
  • Valentina Fortunato

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La Centenaria

“La Società delle Donne della Nobile Contrada dell’Oca , voluta nel 1909 da Don Duilio Bani e dal Prof. Marchetti, primo sodalizio femminile tra le 17 Contrade di Siena, nel 2009 ha festeggiato i suoi primi 100 anni di storia con una grande manifestazione che ha coinvolto tutta la Contrada con la presentazione del Numero Unico “la Centenaria”.

Nei primi anni di vita della Società troviamo un bilancio chiuso all’ottobre del 1910: si tratta di un rendiconto, forse arido, ma minuzioso e preciso, voci di entrata e di uscita sorrette da alcune ricevute. Le entrate sono costituite da due serie di sottoscrizioni: una è stata effettuata per la “musica”; l’altra è costituita da somme di diversa entità e riguarda i versamenti della “Signoria” delle donne. La raccolta dei vari versamenti è curata da due esattrici: Parisina Francini e Giuseppina Landi. Ma l’entrata più significativa è quella di £ 0.14 per “frutti su libretto al Monte dei Paschi”, il che vuol dire che la Società delle Donne amministrava o perlomeno aveva a disposizione un piccolo capitale in banca che può essersi formato a gestioni precedenti di cui non abbiamo testimonianze.

Nel rendiconto dell’anno successivo appare un nome che è una bandiera: Bani Duilio, destinato a diventare il “prete” per antonomasia, che, ventinovenne, controfirma il bilancio come Cancelliere. Poche o forse nessuna novità nei rendiconti del 1911-1912 e così via fino agli anni ’30. Indubbiamente la vita del sodalizio è modesta. Dai vari bilanci possiamo evidenziare il numero delle iscritte, che nel 1930 è di 217, un numero interessantissimo se si pensa che le cene della vittoria riunivano a banchetto due o trecento contradaioli al massimo. I “dolci” acquistati o venduti per la festa titolare sono , quell’anno, 170 e il banchetto sociale vede 44 commensali. Quando la Contrada vince ci sono le entrate e le uscite straordinarie: i regali di rito e la sottoscrizione per il contributo alla contrada.
Alla fine di ogni gestione c’è immancabilmente l’indicazione dello “stato di cassa” e sono sempre specificati gli interessi maturati nel libretto al “Monte dei Paschi”. Quindi la Società delle Donne è una realtà, dai compiti non trascendentali, ma ormai consacrati dalla consuetudine.

Negli anni successivi notiamo fascicoli sempre piu` consistenti, rimpinguati da una corrispondenza sempre più numerosa, ma è alla fine degli anni ’30 che troviamo documenti significativi per la crescita della Società. E’ proprio nel 1938 che vengono fissati gli scopi e le finalità della Società delle Donne, concretizzati, dopo 40 anni, con la stesura dello Statuto. Fra i tanti documenti esistono un telegramma inviato al Duce Benito Mussolini firmato Fontani Caterina Presidente e Masi Pierina Popolana (ed ecco la Presidente auspicata anche da Don Bani) ed un trafiletto di giornale relativo al Banchetto Annuale delle Donne per la celebrazione del 30esimo anniversario della fondazione della Società. Gli anni trascorsi dal 1909 hanno visto una lenta ma costante affermazione della Società delle Donne all’interno della Contrada, grazie all’amore e alla dedizione che tutte le vere Fontebrandine hanno generosamente dato all’Oca.
Dopo più di cento anni di autonoma ma integrata attività all’interno della Contrada, il 13 Gennaio 2014 l’Assemblea della Società delle Donne ha votato a maggioranza lo scioglimento del sodalizio, alla luce dei recenti mutamenti avvenuti nell’assetto istituzionale della Contrada.

Nello stesso periodo, riconoscendo il preziosissimo contributo apportato dalle donne di Fontebranda, lo Statuto di Contrada è stato modificato in modo da ridistribuire le competenze storicamente appartenute alla ex Società delle Donne e al suo Consiglio Direttivo fra le varie Commissioni Permanenti. Fra tutte spicca la Commissione attività solidali e culturali, “La Centenaria”, così intitolata a memoria dello storico Organismo che riuniva le donne di Fontebranda, affinché anche oggi, alla luce delle mutate esigenze e degli inalterati valori, le donne mantengano un ruolo fondamentale per guardare con occhi nuovi alla vita di quel prezioso microcosmo che è la nostra Contrada, senza mai perdere di vista la memoria di tutte coloro che le hanno precedute.

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